Comunicato 21/09/2024 - Palestre della Memoria - Comune di Castelfranco Emilia

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Comunicato 21/09/2024 - Palestre della Memoria

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Il sindaco saluta anziani e volontari delle Palestre della Memoria
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A inizio settimana il sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano, insieme all’assessore al volontariato Silvia Cantoni, alla delegata al welfare, Renza Barani, e a don Luciano, si è recato nelle quattro Palestre della Memoria del territorio per salutare gli anziani e gli operatori. Si tratta di luoghi dove un gruppo di volontari formati dalle neuropsicologhe del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze dell’AUSL di Modena, organizza attività per persone della terza età al fine di contribuire alla prevenzione del decadimento cognitivo e alla promozione della socializzazione. Pur essendo un modello che va diffondendosi in tutta la provincia, fu il distretto di Castelfranco, una quindicina di anni fa, ad accogliere la prima iniziativa. L’associazione G.P. Vecchi coordina, oggi come allora, questa eccezionale realtà, che sul territorio si ramifica in quattro luoghi, tra la Città e le frazioni di Piumazzo, Manzolino e Cavazzona. A gestire le Palestre della Memoria sono altrettante associazioni, tutte coordinate dalla G.P. Vecchi: nel capoluogo se ne occupa Cuore in gamba, a Piumazzo l’Arcispazio, a Manzolino la Dynamis e alla Cavazzona la Città degli alberi. Sono complessivamente più di 40 i volontari che ogni settimana permettono alle Palestre delle Memoria di Castelfranco e frazioni di accogliere oltre 140 anziani. «Questi luoghi costituiscono uno stimolo e un esercizio attivo, sia per i partecipanti che per i volontari tutor: è una realtà splendida che sul nostro territorio intendiamo favorire, offrendo tutto il supporto alle associazioni che le gestiscono», illustra il primo cittadini della Città, Giovanni Gargano, che poi chiosa: «Incontrare tante persone della terza età così in gamba scalda il cuore. Credo che nell’ottica di un aiuto reciproco sia nostro compito, come amministratori pubblici, affiancare quelle realtà che sono baluardo di socialità. Le palestre delle memoria sono, in questo senso, un esempio virtuoso». Sull’importanza di “dare e avere” interviene anche Silvia Cantoni, assessore al volontariato della Città: «Spesso chi dona il proprio tempo a una causa come questa, che cioè rappresenta un forte aiuto per una fetta della comunità, riceve più di quello che conferisce. È d’altronde questa la forza dell’associazionismo e, in particolare, del volontariato. Per questo desidero ringraziare, a nome di tutta l’Amministrazione, tutte quelle persone che rendono possibile l’ottimo servizio offerto dalle Palestre della Memoria». Giuliana Bulgarelli, vicepresidente di G.P. Vecchi e coordinatrice del progetto per il volontariato, racconta che «nel 2009, dopo un’esperienza del centro aggregativo “I Saggi” di San Cesario sul Panaro, abbiamo avuto l’idea di promuovere le Palestre della Memoria. Oggi si può dire che quello da noi promosso è un vero e proprio modello che si può applicare su tutto il contesto modenese e non solo. Siamo soprattutto orgogliosi di aiutare persone della terza età che altrimenti sarebbero sole, perseguendo l’idea che non si possano abbondare fette importanti della comunità. I risultati di queste attività le riportano di riflesso i famigliari degli anziani, che sono entusiasti perché vedono i loro cari cambiare: riprendono a interessarsi alle cose, ricominciano a scrivere, si incontrano fuori con altre persone che hanno conosciuto in Palestra». Ogni spazio ha un volontario referente. Le attività sono svolte settimanalmente per circa un paio di ore: talvolta si svolgono dopo una divisione in due in piccoli gruppi, altre volte in plenaria, tenendo conto delle diverse competenze cognitive dei partecipanti. Nel corso di ciascun incontro è previsto un momento conviviale per promuovere il dialogo; è anche programmata una supervisione periodica delle neuropsicologhe dell’AUSL in ogni palestra con momenti di formazione per i volontari. Le iniziative sviluppate all’interno della palestra sono rivolte alla popolazione anziana, in genere con più di 70 anni, e permettono di stimolare, attraverso numerose metodologie, le funzioni cognitive, oltre a dinamiche di forte socializzazione. L’iniziativa è resa possibile grazie alla sinergia tra le associazioni, l’Azienda sanitaria locale, il Comune e la parrocchia.
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