Anteprima regionale la Pièce “La Bastarda - Una vita coraggiosa"
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Domenica 6 settembre prossimo 2015 alle 21 in Piazza Liberazione (Biblioteca “Lea Garofalo”) avremo in anteprima regionale la Pièce “La Bastarda - Una vita coraggiosa" incentrata sulla figura di Lea Garofalo, eroina della libertà assassinata dall'ndrangheta il tutto anticipato da un incontro sulla Legalità e la figura femminile a cui interverranno gli stessi attori con inizio alle 19.00.La pièce, frutto di un progetto di Rosario Mastrota per la Compagnia Ragli, vedrà l’anteprima regionale il 10 luglio a Castelfranco Emilia che anticiperà il film a cui sta lavorando il regista Marco Tullio Giordana (regista del Film I Cento Passi). La Bastarda – spiega l’Assessore Giovanni Gargano - è una rappresentazione che nasce con l'intento di far riflettere. La mafia come l'ndrangheta e in genere la criminalità si combatte con l'educazione, la cultura e il confronto. Lo spettacolo vede il sostegno di Avviso Pubblico e il patrocinio del Comune di Castelfranco Emilia. L'ingresso è libero”. Come nasce l'idea dello spettacolo Lo sviluppo di La bastardaTutto ruoterà attorno alla vicenda di Lea Garofalo, testimone di giustizia sottoposta a protezione dal 2002 che decise di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco. Una storia di ribellione e di coraggio. Sullo sfondo di questo dramma sconvolgente, che si dipana tra la Calabria e la Lombardia, si stagliano omicidi insoluti, traffici di stupefacenti e il profilo di una 'ndrangheta padrona di interi territori. Una storia da incubo, di cui la narrazione asciutta dello spettacolo trasmetterà i momenti chiave dal punto di vista femminile di due donne: Lea, ovviamente, e sua figlia, Denise. Lo spettacolo, punta i riflettori proprio su questa arcaica sottomissione della “fimmina”. Nella storia di Lea Garofalo è esemplare come tutto questo bigotto modus operandi della odierna società civile, venga sovvertito per l'esigenza della libertà. Lea, infatti, sovverte il processo ribellandosi e questo è destabilizzante per due motivi: prima di tutto perché è una donna, ma soprattutto perché si ribella accusando suo marito, 'ndranghetista efferato. Nello spettacolo si mette a fuoco il tentativo di libertà, il coraggio, la paura vinta dall'azione a discapito, purtroppo, della fine amara che condannerà Lea Garofalo alla morte. Nello spettacolo si proverà a disegnare la figura di Lea, seguendola nel suo fiducioso sforzo di libertà, evidenziando quanta caparbietà sia capace di generare l'amore materno. Gian Paolo MainiAddetto stampa Comune di Castelfranco Emilia3382640620