Tutela e uso delle acque
Tutte le acque, sotterranee e superficiali, appartengono allo Stato e fanno parte del demanio; sono quindi un bene pubblico. Tale disposizione non si applica alle acque piovane non ancora convogliate in un corso d'acqua o non ancora raccolte in invasi o cisterne, il cui utilizzo è libero. Le acque costituiscono una risorsa limitata che va tutelata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. L’uso e il prelievo delle acque pubbliche sono regolamentati da leggi dello Stato (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque pubbliche e impianti elettrici e successive R.D. n.1775 del 11/12/1933 e ss.mm.ii.) e della Regione Emilia-Romagna (Regolamento regionale n.41 del 20.11.2001, per la disciplina del procedimento di concessione di acqua pubblica).
Il Servizio Idrico Integrato
È costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, e deve essere gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie (art. 141, comma 2, d.lgs. n. 152/2006). Il concetto di S.I.I. fu introdotto a livello nazionale con la L. 36/1994 (la cosiddetta Legge Galli) al fine di ridurre la frammentazione gestionale e per la prima volta regolamentato in Emilia-Romagna con la L.R. 25/1999 ormai sostituita da successive normative.
Il Gestore del S.I.I., che per il territorio di Castelfranco Emilia è Hera S.p.A., cura la gestione di:
(1) acquedotto: captazione, adduzione e distribuzione delle risorse idriche per utenze domestiche; utenze pubbliche (ospedali, caserme, scuole, stazioni ecc); utenze commerciali (negozi, alberghi, ristoranti, uffici ecc); utenze agricole; utenze industriali (quando queste non utilizzino impianti dedicati);
(2) fognatura: raccolta e convogliamento delle acque reflue nella pubblica fognatura;
(3) depurazione: trattamento mediante impianti di depurazione delle acque reflue scaricate nella pubblica fognatura.
Per segnalare guasti e rotture, il numero di pronto intervento Hera per le reti idriche 800.713.900 è sempre a disposizione 24 ore su 24
Per informazioni relative alle pratiche edilizie di scarico fognario, si prega di prendere visione dell'apposita pagina (Scarichi).
Pozzi - prelievi e realizzazione
L’estrazione di acqua da pozzi destinati all’uso domestico (ovvero esclusivamente per uso igienico e potabile, innaffiamento di orti e giardini, abbeveraggio del bestiame - purché tali usi siano destinati al fabbisogno del proprio nucleo familiare e non configurino un´attività economica) è una pratica che non necessita di autorizzazione, ma di una semplice comunicazione ad ARPAE.
L’uso domestico è regolamentato dall’art. 93 del R.D. 1775/1933 secondo cui chi sia legittimato all'utilizzo del fondo (proprietario, enfiteuta, etc.) può liberamente estrarre e utilizzare le acque sotterranee ivi presenti, mediante un pozzo o altre opere di presa (nel caso delle sorgenti) per destinarle all'uso domestico. Sono da considerarsi utilizzi ad uso domestico e non necessitano di autorizzazione o concessione tutti i seguenti utilizzi:
a) l'estrazione e l'utilizzazione da parte del proprietario del fondo di acque sotterranee, ivi comprese le sorgenti, destinate all'uso domestico;
b) la raccolta di acqua piovana in invasi e cisterne al servizio di fondi agricoli o di singoli edifici.
All'uso domestico sono riconducibili solo ed esclusivamente i seguenti fabbisogni del proprietario del terreno e del suo nucleo familiare escludendo qualsiasi attività tesa alla commercializzazione:
- consumo potabile (in assenza di una rete acquedottistica);
- consumo per uso igienici a servizio della propria abitazione;
- innaffiamento di giardini e orti (a condizione che i prodotti ortofrutticoli non siano commercializzati);
- abbeveraggio animali da cortile e/o bestiame (non destinati a fini commerciali)
Non rientrano invece nella definizione di “uso domestico” tutti gli usi in cui l’acqua viene utilizzata per un'attività economico-produttiva.
Chi intende prelevare acqua pubblica per uso domestico deve presentare una comunicazione ai Servizi di Autorizzazioni e Concessioni di ARPAE (ARPAE-SAC) di Modena utilizzando il seguente modulo.
Nella comunicazione sono riportati i dati personali, le precise motivazioni del prelievo ad uso domestico ed altre informazioni congrue con la tipologia dell’uso che si intende attuare che possono permettere ai SAC di verificare che si tratta di un effettivo uso domestico. Dovrà inoltre essere indicata la data presunta di inizio dei lavori, e, qualora risultino necessari, il nulla osta ai fini idraulici e l'autorizzazione nei riguardi del vincolo idrogeologico. Una volta effettuati i lavori, dovrà essere prodotta dall'utente (o dal perforatore per suo conto) e indirizzata al SAC territorialmente competente, quale completamento alla comunicazione, una scheda descrittiva delle opere realizzate (nel caso si sia provveduto alla perforazione di un pozzo occorrerà inoltrare la "scheda pozzo" contenente tutti i relativi dati tecnici).
Oltre a nuovi pozzi è possibile anche comunicare al SAC l’esistenza di pozzi già presenti ed utilizzati ad uso domestico. Queste comunicazioni sono in carta semplice e non prevedono pagamento di spese istruttorie o altri costi.
I prelievi di acqua pubblica per uso non domestico devono invece essere espressamente autorizzati da ARPAE-SAC tramite concessione: ulteriori informazioni in tal senso sono disponibili al seguente sito.
I contatti di ARPAE-SAC, sede di Modena, sono:
Via P. Giardini 472 scala L - 41124 Modena
Tel.: 059 433911 - Pec: aoomo@cert.arpa.emr.it
Il punto informativo demanio idrico di ARPAE-SAC risponde ai numeri: 059 433935 - 930.
Potabilità delle acque.
Il giudizio di idoneità al consumo umano di un’acqua prelevata al di fuori della rete acquedottistica è rilasciato dalla AUSL di Modena - Servizio Igiene degli Alimenti a seguito di una richiesta delle parti interessate. Esso è subordinato all’acquisizione e valutazione di dati ottenuti tramite controlli ispettivi e attività analitiche, non necessariamente correlato all’assenza di un superamento dei valori di parametro, ma alla valutazione complessiva dello stato di qualità dell’acqua.
Per le acque di pozzi privati o impianti di approvvigionamento autonomo, il “giudizio di idoneità” è associato a prescrizioni verso il gestore concernenti specifici controlli e operazioni di manutenzione. Il giudizio di idoneità per acque destinate a imprese alimentari integra i criteri e le procedure di accertamento di idoneità al consumo umano, con requisiti specifici, definiti sulla filiera alimentare e sui potenziali rischi associabili all’alimento.
I contatti della AUSL di Modena - Servizio Igiene degli Alimenti sono:
Via S.Giovanni del Cantone, n.23 - 41121 Modena
Tel.: 059 435111 - Pec: auslmo@pec.ausl.mo.it
Corsi d'acqua
Il reticolo idrico demaniale è individuato come segue:
(1) i corsi d’acqua naturali a partire dalle rispettive sorgenti, eventualmente interessati da opere e/o interventi di sistemazione idraulica;
(2) i canali di bonifica realizzati dallo Stato o con il concorso dello stesso per il tramite dei Consorzi di Bonifica;
(3) i canali destinati all’irrigazione ed alla navigazione demaniali in forza di una specifica disposizione normativa.
Nella cartografia idraulica è possibile visionare i corsi d'acqua demaniali presenti sul territorio comunale e le autorità idrauliche competenti:
Agenzia per la Sicurezza Territoriale e Protezione Civile (ex S.T.P.) v.le Silvani 6 - 40122 Bologna tel.: 051 5274404 |
Consorzio della Bonifica Burana c.so Vittorio Emanuele II, 107 - 41121 Modena tel.: 059 416511 e-mail: segreteria@consorzioburana.it |
Restano esclusi dal demanio idrico i canali artificiali realizzati da privati, nei quali le acque sono artificialmente e appositamente immesse in base a singoli atti di concessione. Tali canali sono disciplinati dal T.U. 1775/1933 ovvero dalle speciali normative regolanti la derivazione e l’utilizzazione delle acque pubbliche. Restano, altresì, esclusi i canali appositamente costruiti per lo smaltimento di liquami e di acque reflue industriali e i collettori artificiali di acque meteoriche (fossi, scoline, canalette poderali e interpoderali). La manutenzione delle canalizzazioni non facenti parte del demanio idrico è in carico:
- se al confine fra due o più proprietà private, ai frontisti per le rispettive quote parti;
- se al confine fra una strada pubblica e una proprietà privata, del frontista privato.