Piumazzo - Comune di Castelfranco Emilia

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Piumazzo

 

 

    
Monumento ai Caduti della Prima e Seconda guerra mondiale
Collocato sotto il torrione al centro del paese, il nuovo monumento ai Caduti di Piumazzo fu inaugurato il 25 Aprile 1983, ed è stato eretto a integrazione e in sostituzione di una lapide monumentale voluta dal Comitato per le Onoranze ai Caduti di Piumazzo e dal Sindaco del tempo, Alberto Cuccoli.
Il monumento commemora le vittime delle due guerre mondiali ed è arricchito da una scultura in bronzo modellata dall'artista bellunese Augusto Murer.

 


Chiesa di San Giacomo
Fu edificata all'inizio del Novecento sul luogo di una chiesa più piccola che era orientata a Gerusalemme. Il nome si ispira ai pellegrinaggi medievali diretti a San Giacomo di Compostela, ai quali forniva assistenza con un ospitale.
La chiesa attuale è di stile romanico bizantino, armonioso, luminoso ed essenziale, e presenta un altare in pietra serena e un pavimento alla veneziana di notevole fattura. I mattoni, i capitelli e i vari ornamenti sono stati disegnati dall'architetto Donini e se ne conservono ancora gli stampi. Nel transetto destro, nell’abside laterale, si trova la cappella della Madonna che conserva il presepe in terracotta patinata dell'artista Angelo Tavoni. Negli ultimi anni la chiesa si è arricchita di un imponente organo, dono del cav. Ivo Galletti. 

 

 


Santuario della Madonna della Provvidenza
Il Santuario deve le sue origini a un'immagine in terracotta della Beata Vergine posta su un olmo in un crocevia del paese.
Fino al 1817 il culto della Madonna era quello normalmente riservato alle numerose immagini sacre collocate agli incroci delle strade. In quell’anno però la devozione accrebbe enormemente in ragione di un evento miracoloso attribuito a questa Madonna. Francesco Cannelli, proprietario del terreno su cui era collocato l'olmo con l'immagine sacra, decise di far costruire nel punto esatto in cui cresceva la pianta un oratorio.
Altri eventi miracolosi avvenuti per intercessione della Madonna ne accrebbero la fama a tal punto che nel 1927, grazie a Don Antonio Righetti, fu eretto l’attuale Santuario situato in via Piumazzo. In esso venne trasferita l’immagine sacra del vecchio oratorio e al suo posto fu collocato un prezioso mosaico con l’immagine del Sacro Cuore di Gesù ad opera del veneziano Costerman.

 


Oratorio di San Colombano
È il luogo più antico di Piumazzo, eretto nel VII secolo dai monaci che seguivano la regola del santo irlandese che convertì al cristianesimo i Longobardi.
La chiesa con il castello sorgevano sulle rive del fiume Panaro a protezione dei confini e a tutela della via Cassiola e su questa via si collocavano anche gli ospitali di San Colombano di Zappolino e San Colombano di Fanano, che servirono come punti di riferimento per i pellegrinaggi medievali.
L’edificio attuale fu ricostruito dai Boccadiferro nell’anno 1559, come attesta una lapide ivi affissa, e dal suo intonaco è emerso di recente un affresco absidale che rappresenta la crocifissione.


 


Il Torrazzo
L’edificio-torre, che guarda a Bologna, è a pianta quadrata. Si tratta di una torre castellana, di origine medievale, con funzioni di rocca o maschio facente parte del complesso difensivo del castello duecentesco di Piumazzo.
La torre si sviluppa su tre piani, i solai sono realizzati con volte a botte (appaiono ancora originali), mentre i collegamenti verticali sono assicurati da un’unica scala (a sbalzo lungo i muri perimetrali); gli spessori dei muri della torre si riducono progressivamente dal basso verso l’alto.
I prospetti sembrano non più originali : le aperture risultano essere state, nel tempo, modificate o occluse. In origine la torre era munita anche di merlatura e doveva essere più alta. In seguito a incendi e distruzioni il Castello di Piumazzo venne distrutto, e a metà del XV secolo fu ricostruito.

 


Villa Crotti-Lenzarini
Si trova proprio nel centro della frazione, immersa in un parco impreziosito da diverse piante ad alto fusto. Fu costruita qui negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale per ringraziare dello scampato pericolo, e volle essere anche un segno di fede e tutela per la nuova sede della scuola materna gestita dalle Suore Minime dell'Addolorata. Infatti, in quegli anni la villa fu donata alla parrocchia per farne l'abitazione delle suore, che da allora svolgono il loro prezioso compito a vantaggio dei fanciulli della comunità piumazzese.
(Villa privata)

 


Rocca Magna
Entrando in paese si trova la torre della Rocca Magna, una fortezza che difendeva il Castello di Piumazzo dalla parte di Modena. La torre è ben conservata e della rocca rimangono ancora i muraglioni delle fondamenta e dei sotterranei, su cui sono collocate le prime case della via 25 Aprile.



Villa Salvioli
È una bella costruzione a pianta quadrata all'interno di una corte in cui si trovano altri edifici, fra i quali anche l'oratorio dedicato a Santa Maria dell'Egitto, completamente spogliato dalle sue prerogative originali e attualmente adibito a locale per il ricovero attrezzi.
Agli attuali proprietari la villa è pervenuta per eredità dai conti Salvioli, bolognesi, quando il casato si estinse per mancanza di eredi maschi.
La tradizione racconta che prima di essere abitazione di campagna dei nobili, questo luogo fosse la residenza di una confraternita religiosa, nello specifico un convento di benedettini. A conferma di quest'ipotesi rimane la particolare recinzione esterna che cinge il complesso e che risulta costruita soprattutto con sassi di fiume, tecnica che avvalorerebbe la congettura, peraltro non supportata da altri validi elementi, della sua primaria destinazione d'uso.
Di questa villa è documentata da carte coeve l'esistenza nei primi anni del XIX secolo, che individuano anche altri importanti palazzi nobiliari del circondario.
(Villa privata)



Oratorio di Santa Maria dell'Egitto
Le notizie relative a quest'oratorio sono molto scarse. Oltre alla dedicazione, si sa che faceva parte della villa Salvioli, attualmente Cacciari.
Il suo orientamento segue l'asse nord-sud; il tetto è a due acque. Il portale d'ingresso, nella facciata rivolta a settentrione che dà sulla strada, è stato tamponato quando la cappella fu sconsacrata e modificata la sua destinazione d'uso in magazzino per attrezzi.
Nel prospetto sono ancora evidenti il possente timpano e la finestra arcuata che dava luce all'interno. Una pregevole croce latina pomata si conserva sul lato della strada a conferma dell'esistenza della vecchia entrata.

 

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