Verifica preventiva dell'interesse archeologico per opere pubbliche Cos'è La legge sull'archeologia preventiva prevede una procedura di valutazione dell'impatto di opere pubbliche sul patrimonio archeologico in sede di progetto preliminare. Le stazioni appaltanti devono trasmettere alla Soprintendenza competente la documentazione del progetto che intendono realizzare, allegando una relazione di verifica preventiva dell'interesse archeologico, insieme ai dati rilevati sul terreno mediante una ricognizione di superficie, nell'area in cui si prevede di realizzare le opere in progetto. Qualora la Soprintendenza, dopo aver ricevuto questa valutazione preliminare, ravvisi l’esistenza di un interesse archeologico, potrà richiedere l’esecuzione di carotaggi, prospezioni non invasive o sondaggi esplorativi e, nel caso di ritrovamenti significativi, di estendere lo scavo all'intera area. La procedura si conclude con la redazione della relazione archeologica definitiva da parte dell’impresa che ha eseguito le indagini, che dovrà contenere i risultati preliminari a cui si è giunti a seguito dello scavo archeologico, per la successiva autorizzazione da parte della Soprintendenza. Modalità di Attivazione D'ufficio Modalità recupero informazioni propri procedimenti in corso Mail uff. competente/Tel. uff. competente in orario apertura al pubblico Tempi vd. procedimento previsto dal D.lgs. 50/2016 - art. 25 e dalle Circolari del Ministero (MIBACT) Dove rivolgersi Servizio Tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici Normativa di riferimento D.Lgs. 42/2004, D.lgs. 50/2016 - art. 25 Strumenti di tutela in favore dell'interessato Ricorso al giudice amministrativo; autotutela. Note Le indagini archeologiche effettuate potrebbero portare a diverse conclusioni: 1. lo scavo potrebbe esaurire di fatto il deposito archeologico, per cui si può passare alla fase attuativa dei lavori e alle successive attività di edificazione. 2. le indagine evidenziano un complesso leggibile nella sua unitarietà ma scarsamente conservato; in questo caso sono possibili interventi di reinterro o smontaggio e rimontaggio e musealizzazione anche in altra sede, secondo le prescrizioni della Soprintendenza, che potrà richiedere varianti progettuali. 3. In caso di ritrovamento di un contesto di grande importanza storico-archeologica, da mantenere integralmente, la Soprintendenza potrà non approvare i lavori e apporre un vincolo all’intera area, al fine di preservarla. Con questa procedura è stato possibile indagare molti giacimenti archeologici di notevole rilevanza. Dove rivolgersi Area / UO Settore Tecnico e Sviluppo del Territorio / Tutela dei beni culturali e paesaggistici Responsabile Diana Neri Email resp.beni.culturali@comune.castelfranco-emilia.mo.it Telefono: 059/959351 Unità operativa responsabile dell'istruttoria Unità Operativa Tutela dei beni culturali e paesaggistici Responsabile del procedimento Marino Bruno Telefono 059/959283 Email marino.b@comune.castelfranco-emilia.mo.it Ufficio competente all'adozione del provvedimento finale Ufficio Tutela dei beni culturali e paesaggistici Responsabile dell'ufficio Marino Bruno Telefono 059/959283 Email marino.b@comune.castelfranco-emilia.mo.it Soggetto titolare del potere sostitutivo in caso di inerzia Titolare del potere sostitutivo Clemente Margherita Telefono 059/959228 Email segretario.generale@comune.castelfranco-emilia.mo.it