Il 16 Febbraio al Teatro Dadà: "ELENA - variazioni sul mito"

Teatro Dadà - Castelfranco Emilia
Sabato 16 Febbraio 2008 - ore 21,00
Patrocinio Assessorato alla Cultura
Dopo ‘Spettri’ - spettacolo coreografico multimediale ideato da Euloghìa in collaborazione con SiBaLaIrDe, compagnia di danza, presentato lo scorso anno al teatro comunale di Nonantola e al ‘Michelangelo’ di Modena - ‘Elena’, sulla scia del precedente, si struttura in un rapporto mimetico e antitetico tra immagine e coreografia. Prendendo spunto dall’artifizio di Euripide di immaginare un ‘fantasma’ di Elena che riesce ad ingannare Paride nel suo ritorno a Troia, mentre la vera Elena si trova in esilio in Egitto, si è voluto evidenziare questo ‘doppio’ anche nella costruzione del lungometraggio dove due voci narranti personificano Elena con parti del testo Euripideo e il suo fantasma, che attinge da ‘Le onde’ di Virginia Wolf, per dare maggiore risalto alla psicologia femminile dell’eroina. Hanno collaborato: Gruppo coreografico ‘SiBaLaIrDe’ : Barbara Notari, Simona Sassi, Laura Martinelli, Debora Marchini, Anna Maria Mirto, Ilaria Petracca, Milena Balestrazzi, Elisabetta Giovanardi. Sala incisione Antoniano di Bologna: Alex Volpi. Montaggio: Alex Volpi, Andrea Montuschi. Voci narranti: Giulia Endemini, Diana, Luca Sansone di Campobianco. Biglietto 5 euro (prevendita secondo gli orari in uso) Scarica qui il comunicato stampa [Per informazioni: 3389111723]
Nel lungometraggio, Elena viene personificata da Simona Sassi, mentre il suo ‘alter ego’ da due soggetti: Debora Marchini e Barbara Notari.
Il rapporto mimetico e antitetico tra immagine e coreografia è Il travaglio che la tragedia manifesta: il cuore di Elena vuole rimanere fedele a Menelao, ma di fatto vive in esilio da se stessa: una parte di lei è in Egitto; l’altra, sotto le sembianze di un fantasma, è a Troia contesa tra Paride e Menelao. Elena districa questa matassa accettando l’ambiguità del desiderio, vivendolo e soffrendone…non si irrigidisce in una ‘fedeltà’ costruita per forza; in questo modo ritrova il vero oggetto del suo desiderio: Menelao.
Il mondo si può mostrare nella infinita contraddittoria molteplicità dei suoi volti. Assenza di fondamento e magica naturalezza della vita, finzione e verità, vuoto e compiutezza, arbitrio e significanza sono estremi che non si negano, ma che nel loro complesso rapporto dicono l’uomo.